“Prevenzione e salute. Le nuove frontiere della prevenzione” è il tema della conferenza organizzata dall’AEREC (Accademia Europea per le Relazioni Economiche e Culturali) lo scorso settembre a Roma, in occasione della 61° Convocazione Accademica Nazionale.
Anche l’amministratore d Audens Monica Cerin, che fa parte di Aerec da diversi anni in qualità di accademica, ha partecipato, insieme ad illustri esponenti del mondo della scienza, della cultura e dell’economia, che hanno trattato argomenti in gran parte legati all’innovazione, alla tecnologia, alle opportunità di business.
Ecco il testo dell’intervento, “Per la salute ci vuole polso”, pubblicato su “Il Giornale dell’Accademia”.
“Ho presentato il progetto del bracciale salvavita già altre volte, in questi nostri incontri” ha ricordato la Dott.ssa Cerin. “Stavolta, però, vorrei parlare di qualcosa che è sempre legato alla nostra salute ma, anche e soprattutto, al benessere dei nostri amici animali. Come già sapete, il bracciale salvavita è anallergico, resistente all’acqua, impostato con dieci lingue in quanto progetto internazionale, all’interno del quale si possono inserire, in maniera autonoma e volontaria, tutte le informazioni che un soccorritore abbia necessità di sapere, quindi le nostre patologie, le terapie in corso, le allergie, le intolleranze, i numeri di telefono di emergenza, se siamo o meno donatori di organi, per intervenire con più rapidità. Diciamo che è una semplice cartella clinica che recentemente abbiamo implementato per potere inserire i test del tampone, la vaccinazione antiCovid e salvare anche un file fino a 2mega, riportante esami clinici o certificati medici. Questa innovazione, in particolare, è legata ad un progetto che stiamo mettendo a punto a Bolzano per i trapiantati che devono assumere una lista di farmaci impressionante. Il fatto di potere inserire un file in formato PDF leggibile da un caregiver che avvicina semplicemente uno smartphone, senza dovere aprire nessuna applicazione, per una persona che ha terapie farmacologiche complesse da assumere, è molto importante”.
“Il bracciale, essendo un progetto sociale, viene utilizzato da alcune organizzazioni anche per raccogliere fondi, da questo, abbiamo voluto, come dicevo all’inizio, declinare lo stesso anche al mondo animale, sempre bisognoso di aiuti anche economici, realizzando una medaglietta con la cartella clinica di cani e gatti ma non solo. Perché, prima, parlando di loro, parlavo di benessere? Perché i nostri amici animali fanno parte della nostra vita. Se smarriamo un cane ad esempio, entriamo in depressione o in crisi perché ormai è come un figlio. Avere quindi una cartella clinica da cui tutti i veterinari possono attingere per leggere e inserire i vari dati medici, e intervenire con più attenzione a tutela della salute del nostro fedele amico, ci porta a vivere più serenamente. Sapere che se si perde, può essere riportato a casa da chiunque, senza ricercare un veterinario ma semplicemente avvicinando un telefono alla medaglietta, aumenta il nostro benessere perché ci tranquillizza. Considerate che, durante il periodo del lockdown, ben sette milioni di animali sono stati adottati!”
“Con la società che io rappresento, proprio per raccogliere fondi a favore di ENPA, abbiamo anche promosso la pubblicazione di un libro che intende sensibilizzare sul tema. Si intitola ‘Artùpertu con Enrica al Museo’, e ha per protagonisti due animali che esistono e vivono realmente a Milano. Uno è un cane, un golden retriever che si chiama Artù, il cui padrone è il giornalista che ha scritto il libro Andrea Bertuzzi, l’altra è Enrica, una gatta che vive al Museo Nazionale di Scienza e Tecnologia Leonardo Da Vinci. A che cosa serve questo libro? Serve a sensibilizzare i bambini e i ragazzi – verrà infatti distribuito nelle scuole come libro didattico – ad una maggiore attenzione verso i nostri amici animali. Perché, se un bambino tratta bene un animale, tratta bene anche il suo compagno di banco e tratterà bene le persone che incontrerà nella vita.”
“Io credo che abbiamo sofferto molto in questo periodo. In questi ultimi due anni forse abbiamo capito che tanti valori devono essere riconsiderati, devono rientrare nella nostra vita dopo essere stati un po’ abbandonati. Le difficoltà rendono più forti, più uniti, e credo soprattutto, che l’imprenditorialità possa creare progetti importanti che rendano migliore il nostro quotidiano, soprattutto adesso che dobbiamo ricercare soluzioni per rinascere, per tornare a crescere e un po’ di normalità.”
“Audens fa questo. È una start-up innovativa che tra poco diventerà una società e che, nel frattempo, ha portato avanti diversi progetti. Con queste due iniziative – il bracciale salvavita AIDme e la medaglietta per gli animali AIDmyPET, abbiamo incontrato l’interesse di tutte quelle associazioni e fondazioni che credono fortemente che, realizzando qualcosa che è alla portata di tutti anche a livello economico, si rende migliore il nostro quotidiano, ovvero più facile la vita”.